Dal 2002 la Sapienza Università di Roma ha ripreso la sua attività di ricerca archeologica sull'isola di Mozia, perla
dell'archeologia fenicio-punica in Sicilia occidentale, iniziata quasi cinquant'anni fa con una delle sue prime missioni
scientifiche. In oltre dieci anni di scavo la missione, diretta dal Prof. Lorenzo Nigro, ha accumulato una quantità di
dati ragguardevole, dei tipi più disparati e su realtà caratterizzate da differenze notevoli, come aree sacre, abitati,
sepolture. Fin dai suoi esordi la Missione Archeologica a Mozia ha stabilito una serie di convenzioni di nomenclatura,
confluite in un sistema di database che col tempo ha evidenziato i propri limiti, frenando il potenziale scientifico di
questo patrimonio archeologico: l'impiego di un software wiki e la conversione dei dati perché fossero compatibili con il
nuovo formato – anche da un punto di vista normativo – ha dato vita al più ampio bacino italiano di dati archeologici mai
pubblicato sul web.
Il sistema fa uso del software MediaWiki, il medesimo impiegato da Wikipedia, e comprende oltre 35
mila pagine dedicate alle unità stratigrafiche, ai reperti ceramici, agli oggetti, ai reperti architettonici e ai
prelievi documentati durante l'attività di scavo, completi di oltre 40 mila documenti grafici e fotografici, che
arricchiscono il patrimonio di dati. Ogni pagina contiene un template riferito alla proprio tipo e riporta i collegamenti
alle voci correlate (ad esempio nelle connessioni stratigrafiche); tutti i lemmi fanno ampio uso di categorie che
raccolgono e differenziano i dati per un migliore accesso agli stessi. Il passaggio al nuovo sistema ha costituito un
notevole risparmio finanziario, importante nel contesto della ricerca nel settore pubblico, ed ha semplificato in modo
rilevante le attività operative sia sul campo che in sede universitaria.
Un patrimonio immenso di dati, accompagnato da una biblioteca virtuale che racchiude in versione digitalizzata le
principali pubblicazioni oggi disponibili e accessibili gratuitamente, costituisce un esempio d'avanguardia nel campo
della ricerca dell'Archeologia Fenicio-Punica, che sfortunatamente non può vantare casi numerosi di Open Data o di
semplici informazioni archeologiche digitalizzate e accessibili. Il progetto, sviluppato partendo da un lavoro di tesi di
laurea, è già pienamente operativo e ha raccolto in via sperimentale la totalità dei dati della XXIX campagna di scavi
(2009), mentre al momento è in via di completamento l'inserimento dei risultati relativi all'intero decennio.
La Missione Archeologica a Mozia è parte dei progetti di ricerca della Sezione di Orientalistica del Dipartimento di
Scienze dell'Antichità (Facoltà di Lettere e Filosofia) della Sapienza Università di Roma. La sua attività è supportata
anche da un portale web, una cospicua presenza sui social media e dalla collaborazione di più organizzazioni, che hanno
ampliato notevolmente il complesso panorama di attività sul campo e in laboratorio. Il gruppo di ricerca ha ottenuto
numerosi premi (Sapienza Ricerca, Provincia Capitale, Premio Colosseo) e la missione è annoverata tra i Grandi Scavi di
Ateneo della Sapienza. I risultati degli studi sono pubblicati dalla collana "Quaderni di Archeologia Fenicio-Punica",
disponibile in digitale e accessibile gratuitamente.