
A sud della strada L.257 è stato messo in luce un edificio, denominato Casa D3 o Casa del corno di conchiglia, databile
al V sec. a.C. Di quest'ultima sono stati esplorati, ad oggi, solo i tre vani nell'angolo sud-occidentale, che hanno
restituito anfore puniche, skyphoi a vernice nera, coppe, bacini, crateri, brocche. Una grande conchiglia marina è
stata trovata deposta in una nicchia costruita nell'angolo interno dell'ambiente centrale: era finemente lavorata e
traforata per essere utilizzata come corno navale. Non distante è stato rinvenuto un deposito votivo (D.2205), che
comprendeva una punta di freccia, uno skyphos a vernice nera, un kotyliskos inciso, l'orlo di una lekythos ed una
brocca a vernice nera, all'interno della quale erano ossa di uccelli e conchiglie marine. Il lusso di questa residenza
è testimoniato anche da un pomello di osso lavorato, una palmetta di piombo e un bruciaprofumi d'argilla.
Bibliografia:
- L. Nigro, "Il corno di Tritone", in Archeo 306 (agosto 2010), pp. 38-43.